- 1 Ottobre 2010
- Postato da: consulentilavoromessina
- Categoria: Archivio, Senza categoria
Nessun commento
Chiusi i lavori del convegno che ha visto dibattere della bilateralità il mondo accademico, quello sindacale e quello delle professioni.
A partire dalla legge delega n. 30/2003 il legislatore ha dedicato sempre maggiore attenzione e sostegno al modello della bilateralità come espressione dell’autonomia collettiva.
Gli enti bilaterali oggi hanno una competenza plurifunzionale: la qualificazione del rapporto di lavoro, il rilascio del documento unico di regolarità contributiva, la previdenza ed assistenza sanitaria integrativa, gli ammortizzatori sociali. In corso di riesame è un provvedimento legislativo che conferisce agli organi di certificazione e quindi anche agli enti bilaterali il potere,in alternativa alla sede amministrativa, di istituire proprie camere arbitrali ai sensi dell’art.808-ter c.p.c. e di conciliazione ai sensi dell’art.410 c.p.c..
L’esperienza degli enti bilaterali di nuova formazione si scontra con questioni mai risolte del diritto del lavoro italiano: il rapporto tra autonomia individuale e collettiva, l’efficacia del contratto collettivo, il rapporto tra legge e contratto, la natura delle clausole contrattuali istitutive degli enti bilaterali.
L’incontro di studio promosso dall’Università di Messina si propone di avviare una prima riflessione sull’esperienza maturata attuativa delle disposizioni legali e di verificare la necessità di interventi di razionalizzazione e sistemazione delle diverse funzioni svolte dagli enti bilaterali.
A questo scopo, per acquisire in modo soddisfacente tutti gli elementi della problematica, è importante che il confronto sia esteso a tutti i protagonisti e gli operatori ai qualispetta la pratica attuazione della norma. Partecipano, infatti, all’incontro rappresentanti delle forze politiche, delle amministrazioni del lavoro, degli enti bilaterali, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro.
L’approfondimento della complessa tematica ha anche l’obiettivo di contribuire, anche per via interpretativa, a rafforzare l’efficacia e la diffusione delle istituzioni bilaterali conservandone la fonte autonoma.